Piercing: come viene eseguito Il piercing prevede l’introduzione nella pelle o nella mucosa del corpo di un “ornamento” in metallo o altro materiale (titanio o acciaio chirurgico), che può avere l’aspetto di anellino, barretta o brillantino. Quando è controindicato fare un Piercing? La pratica di un piercing può essere particolarmente rischiosa, quindi controindicata, nelle persone affette da condizioni patologiche che aumentano la probabilità di emorragie e rendono più vulnerabili alle infezioni, come: Cardiopatici affetti da valvulopatie (vizi delle valvole cardiache); Deficit immunitari; • Patologie croniche (es. diabete). Il piercing è sconsigliato anche nei soggetti in terapia con farmaci antiaggreganti (come l’aspirina), corticosteroidi, immunosoppressori o anticoagulanti. L’applicazione di uno o più piercing è controindicata anche nelle donne in gravidanza e nelle persone che manifestano una tendenza alla formazione di cheloidi. Piercing: quali sono i possibili rischi? Se si trascurano le precauzioni elementari e la corretta prassi igienica durante e dopo l’esecuzione, il piercing può esporre a diversi rischi clinici, tra cui: INFEZIONI Con tutte le tipologie di piercing si possono trasmettere infezioni batteriche: i microrganismi presenti sulla superficie della pelle e nei fluidi corporei possono diffondersi talvolta nel sangue, fino a raggiungere e coinvolgere il cuore (endocardite). Lo sviluppo di un’infezione dopo un piercing può essere favorita da differenti fattori: La concentrazione di agente patogeno che contamina una persona; La facilità con cui l’agente patogeno provoca la malattia; Le condizioni di salute della persona. Da questo punto di vista, forare la cartilagine (ad esempio: il naso o la parte superiore del lobo) aumenta ulteriormente questo rischio, poiché le infezioni potrebbero essere più gravi. Le infezioni batteriche si riconoscono per la comparsa di papule, pustole cutanee superficiali e, talvolta, ascessi. Rischi infettivi successivi a piercing che occorrono con frequenza variabile (più o menorari) comprendono anche: Impetigine: infezione batterica causata da Streptococchi e/o Stafilococchi; rappresenta la forma più superficiale della piodermite; Erisipela: infezione batterica provocata dallo Streptococco del gruppo A; Tetano: infezione causata da un batterio, il Clostridium tetani; Mollusco contagioso: infezione provocata da un poxvirus; Verruca volgare: manifestazione clinica di infezione da papillomavirus umano; Tigna: micosi causata da alcuni dermatofiti. Con il piercing aumenta il rischio di contrarre anche i virus dell’epatite C e B e, in misura minore, I’HIV. REAZIONI ALLERGICHE Un altro rischio da considerare quando si fa un piercing è rappresentato dalle reazioni allergiche per i materiali utilizzati (soprattutto per il perno o il fermaglio del gioiello). In caso di note allergie al nichel o nei confronti di altri materiali, è bene informare il piercer prima di procedere, per optare per soluzioni alternative o metalli privi di sostanze a cui si risulta sensibilizzati. A tal proposito, occorre considerare che l’acciaio chirurgico raramente causa reazioni allergiche cutanee dopo il piercing. Non tutti i prodotti realizzati in acciaio inossidabile sono, però, privi di nichel. I soggetti allergici devono prestare particolare attenzione anche al nichel placcato in oro, associato ad un’elevata prevalenza di reattività in persone sensibili. Le reazioni allergiche o da ipersensibilità provocano, immediatamente o dopo alcune settimane, la comparsa di papule locali, fotosensibilizzazione, orticaria, dermatite eczematosa e sintomi sistemici. INFIAMMAZIONI, CISTI E CICATRICI Immediatamente e nei primi giorni successivi al piercing, è possibile insorgano delle infiammazioni acute con dolore, gonfiore, prurito, arrossamento, vesciche, sanguinamento (soprattutto se la zona del corpo è molto vascolarizzata, come la lingua) e linfoadenopatie regionali. Il piercing può lasciare cicatrici permanenti e, talvolta, può predisporre alla formazione di cheloidi antiestetiche e cisti sottocutanee. Quando si forma un tessuto cicatriziale, per ridurre e richiudere la cicatrice può rendersi necessario un intervento chirurgico. Inoltre, tutti i piercing possono andare incontro a lacerazioni traumatiche.
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